A destra: "gravellus" di pasta origami, ottenuti tramite la piega tecnica di un dischetto di sfoglia in 5 petali.
Con il termine "gravellu", in Sardegna, si identifica una delicata specie floreale, diffusa in tutto il Mediterraneo in diverse varianti di forma e colore, che in italiano conosciamo come "garofano".
Nella nostra Isola, sin dai tempi remoti, possiamo osservare come piante, frutti, animali e fiori vengano riprodotti con ingegno e creatività, onorando la bellezza della Natura, per esempio tramite i pani votivi sardi.
"Su gravellu", in particolare, ha ispirato le mani delle artiste dedite alla panificazione in Sardegna, trovando collocazione tra le decorazioni più belle: una semplice strisciolina tagliata con una rotella dentata, più o meno decorata con finissime incisioni, poi arrotolata su sé stessa per permetterle di "fiorire" in forno.
Si ha notizia dell'utilizzo di questo tema floreale anche nella produzione delle paste di semola, tramite la preziosa memoria degli anziani e di chi tratta di tradizione, paste ottenute sempre tramite la medesima tecnica ma di cui purtroppo non si hanno notizie certe.
Possiamo ammirare la tecnica dei "gravellos antígos" sia nei diversi Musei del Pane dislocati in tutta l'Isola, sia nei preziosi volumi dedicati ai Pani di Sardegna.
Del "gravellu" come pasta, però, si accenna per la prima volta in un articolo online del 2017, disponibile su FoodMoodMag, rivista online da cui ho avuto l'onore di essere intervistata per la mia attività di divulgazione delle Paste Antiche di Sardegna e come "pasta designer" poco più di un anno fa.
Le mie ricerche sul tema "gravellu" sono iniziate tra la primavera e l'estate del 2018.
Dopo aver verificato la corretta lavorazione di questa pasta così particolare e ormai poco diffusa, cioè tramite l'incisione più o meno minuziosa e l'arrotolamento di una strisciolina di pasta, al fine di ottenere un fiore delicato ma corposo, sono passata alla ricerca e catalogazione delle immagini relative alle varie specie di garofani.
La tecnica antica è indubbiamente ispirata al Dianthus Caryophyllus, il garofano comune, ricco di petali sottili e impalpabili e molto caro alle famiglie reali. Il nome Dianthus, infatti, deriva dall'unione dei termini "dios" (dio) e "anthus" (fiore), e il suo significato è proprio "fiore degli Dei".
Fonte: Gian Paolo Madau, "Monte Linas".
Questo delicato fiorellino, che personalmente conosco sin dall'infanzia, è diffuso in maniera endemica nella nostra Isola.
Si tratta del "Dianthus sylvestris Wulfen", di cui ho trovato nota tramite il prezioso lavoro di Gian Paolo Madau, che ringrazio per l'immenso lavoro di protezione e salvaguardia della natura della nostra Isola:
http://www.montelinas.it/florasarda/256-garofanino-selvatico.htm
Dopo aver chiesto e ottenuto autorizzazione all'utilizzo delle foto a corredo del mio disegno, ho creato una semplice pasta partendo da un dischetto di sottilissima sfoglia di grano duro, ritagliato con una rotella artigianale sarda, ripiegato su sé stesso e infine arrotolato con le dita per ottenere un picciolo. A questa semplice forma ho voluto aggiungere cinque pieghe "tecniche" per ottenere una forma il più possibile somigliante al nostro "gravelleddu aresti" e per impedire che, in cottura, i lembi del fiore si incollassero tra loro.
Dopo aver pubblicato sul mio account ufficiale Instagram le prime foto dei miei #GravellusDeSardigna, ho presentato in anteprima assoluta la corretta lavorazione di questa pasta durante le lezioni presso la manifestazione "Carrelas - le Vie del Gusto", tenuta a Sassari nell'Ottobre 2018 sotto patrocinio del prestigioso e antico Molino Galleu di Ozieri.
In seguito, la mia "pasta origami" è stata presentata tramite riviste specializzate come ANTAS Bimestrale di Ambiente, storie e personaggi della Cultura Sarda e numerose interviste in altre pubblicazioni, inoltre divulgata nelle lezioni di pasta di semola di grano duro che svolgo in tutto il mondo.
Si tratta del "Dianthus sylvestris Wulfen", di cui ho trovato nota tramite il prezioso lavoro di Gian Paolo Madau, che ringrazio per l'immenso lavoro di protezione e salvaguardia della natura della nostra Isola:
http://www.montelinas.it/florasarda/256-garofanino-selvatico.htm
Dopo aver chiesto e ottenuto autorizzazione all'utilizzo delle foto a corredo del mio disegno, ho creato una semplice pasta partendo da un dischetto di sottilissima sfoglia di grano duro, ritagliato con una rotella artigianale sarda, ripiegato su sé stesso e infine arrotolato con le dita per ottenere un picciolo. A questa semplice forma ho voluto aggiungere cinque pieghe "tecniche" per ottenere una forma il più possibile somigliante al nostro "gravelleddu aresti" e per impedire che, in cottura, i lembi del fiore si incollassero tra loro.
Dopo aver pubblicato sul mio account ufficiale Instagram le prime foto dei miei #GravellusDeSardigna, ho presentato in anteprima assoluta la corretta lavorazione di questa pasta durante le lezioni presso la manifestazione "Carrelas - le Vie del Gusto", tenuta a Sassari nell'Ottobre 2018 sotto patrocinio del prestigioso e antico Molino Galleu di Ozieri.
In seguito, la mia "pasta origami" è stata presentata tramite riviste specializzate come ANTAS Bimestrale di Ambiente, storie e personaggi della Cultura Sarda e numerose interviste in altre pubblicazioni, inoltre divulgata nelle lezioni di pasta di semola di grano duro che svolgo in tutto il mondo.
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